Monday, 26 March 2007

Second Life


Ne parlano giornali televisione e radio sempre più frequentemente ed è ormai un fenonemo che stimola l'interesse di sempre più internauti: si tratta di Second Life.
Second Life è un mondo virtuale a cui ogni persona dotata di un PC e di una connessione ad Internet può accedere. Ad un osservatore poco attento potrebbe sembrare una semplice chat 3D in cui si possono fare amicizie in un ambiente multimediale che regala un'esperienza qualitativamente superiore a quella di una chat testuale. In realtà è molto molto di più.
Quello che ci si trova davanti non è una realtà virtuale statica: sono gli utenti stessi che plasmano il mondo in cui ci si muove mettendoci costruzioni, edifici e oggetti, vendendo, comprando e lavorando nel tentativo di emulare in maniera più verosimile possibile la vita reale. Ci si spaventa di fronte alla complessità e alle dimensioni di questo mondo virtuale, tanto che in certe sue componenti può risultare incomprensibile.
Oltre a questi aspetti che si possono definire "tecnici" il fenomeno Second Life rappresenta un tema interessante anche dal punto di vista sociologico. Sono sempre di più, infatti, le persone (circa 4 milioni oggi in continua crescita) che decidono di sperimentare la costruzione di una rete di rapporti esponendo se stessi mediante un avatar. Avatar è qui inteso come una rappresentazione virtuale di se stessi che in Second Life può essere personalizzata fin nel più piccolo dettaglio sia per i particolari anatomici che nell'abbigliamento. Il risultato è la creazione di un vero e proprio alter ego che può somigliarci in ogni piccolo particolare o esserci completamente diverso.
Entrare in questo mondo virtuale è molto semplice e se ci si accontenta di un account base è anche gratuito: basta visitare http://secondlife.com, seguire la procedura di registrazione in cui si sceglie anche il proprio nome, scaricare e installare il programma e il gioco è fatto.
Consiglio a tutti di sperimentarlo, magari partecipando a qualche raduno virtuale (che sono tutt'altro che rari) o visitando qualche luogo di interesse culturale (esistono musei interessantissimi e ricostruzioni molto fedeli di centri storici di grandi città).
Per chi invece è scettico e vuole farsi due risate: http://www.getafirstlife.com.

More than meets the eye

All'inizio non ci credevo ma poi ho scoperto che era vero e ho iniziato a sbavare! Ho sempre avuto un debole per i transformers spero che il film non sia la solita esagerazione di effetti speciali fini a se stessi ma sia all'altezza!




Sito ufficiale da cui poter scaricare anche alcuni sfondi: www.transformersmovie.com
Un altro link con meno flash e con un po' di info e qualche foto: http://www.imdb.com/title/tt0418279/.
Per i malati come me:
http://www.geocities.com/Area51/Station/6563.

Idrogeno per tutti

Da qualche tempo si legge sul web e nelle caselle di posta di una petizione online riguardante la tematica dell'idrogeno impiegato nei trasporti. La petizione si trova a http://www.petitiononline.com/idrogeno/petition.html e propone di "obbligare le multinazionali del petrolio ad installare almeno un distributore di idrogeno in ogni stazione di servizio". Spesso viene accompagnata da visioni bucoliche di un mondo a inquinamento zero... Molti me ne hanno parlato e ho deciso di scrivere qui la mia opinione.
Credo che questo sia un tema molto serio, ma che prima di essere trattato richieda una campagna di informazione approfondita per dare alle persone una visione realistica del problema.
E' vero: una macchina a idrogeno non inquina e l'idrogeno è l'elemento chimico più abbondante in natura. Tutti si preoccupano di esaltarne i benefici ma nessuno si chiede: "Come si fa a produrlo?" Perchè, nonostante ce ne sia tantissimo in natura, si trova sempre legato con altri elementi (con l'ossigeno nell'acqua o col carbonio nel metano per esempio). Per isolarlo quindi serve energia e i processi produttivi (senza entrare nel dettaglio) vanno a prourre CO2 o utilizzano corrente elettrica la cui produzione con fonti non rinnovabili genera ulteriore CO2. Il rendimento inoltre non è sicuramente dei più alti (specialmente nella catena di trasformazione carbone->elettricità->idrogeno->lavoro)!
Inoltre l'idrogeno è molto di più difficile da gestire rispetto ad esempio al metano perchè ha caratteristiche diverse come una più alta volatilità e una più bassa densità energetica, aspetto che da origine ad una serie di problemi logistici non trascurabili.

In conclusione quello che voglio dimostrare non è l'assenza di una soluzione, ma che si deve stare attenti a non prendere abbagli da petizioni come questa che sembrano proporre l'idrogeno come l'elisir dell'eterna giovinezza! Anzichè reclutare firme io credo che sia più giusto fare informazione prima e dare alle persone un quadro REALISTICO di questi problemi.

Consiglio in ogni modo di aderirvi soltanto per segnalare che la gente ci tiene al problema dell'energia e dell'inquinamento!

ByeZZz